23 ottobre 2019

Qualcosa di Inatteso in Birmania

Scritto da: Marvin Strauss

Ho notato che i corsi speciali non sono mai quelli che uno si aspetta che siano, in realtà nessuno di quelli di Manos sin Fronteras sono come ti aspetti che siano...

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Il corso speciale in Birmania è stato il mio secondo corso speciale, il primo fu a Bali. Ho notato che i corsi speciali non sono mai quelli che uno si aspetta che siano, in realtà nessuno di quelli di Manos sin Fronteras sono come ti aspetti che siano.

Cominciai con l’idea che non volevo andare a questo corso, mi inventai un sacco di scuse, come di non avere soldi, di voler passare una vacanza di relax, di fingere che non mi interessasse, ecc Ma alla fine andai e penso che non potevo prendere decisione migliore.

Nei primi giorni del corso, mi fu chiaro di nuovo che questo corso non era quello che mi aspettavo. La mia aspettativa era di conoscere i posti che visitavamo, la cultura dei locali e godermi le vacanze. Era molto più di questo. Feci tutto questo, però in maniera differente. Per alcuni motivi la propria percezione delle cose in questi corsi speciali è differente dalla vita quotidiana. Capisci le cose in maniera differente e nel mio caso fu molto più comprensivo di come possono essere a casa.

Nel corso, le persone hanno a volte sensazioni specifiche quando visitano certi posti, questo a causa delle connessioni che si possono avere con il posto o con l’energia che è presente. Non ho avuto sensazioni in nessuno dei posti che visitai, devo ammettere che all’inizio mi sentii un po’ deluso, ma come mi spiegarono più avanti non c’è nulla di male nel non sentire nulla nei posti che si visitano.

foto in gruppo

Personalmente, credo che venni al corso per conoscermi un po’ meglio. Mi resi conto che ci sono molti sentimenti ed emozioni che non affrontai in passato e che anche spiegano perché sono come sono oggi. Incontrai molti tratti di personalità, molti dei quali non mi piacevano e non volevo vedere, e in più non volevo ammettere che avevo tanti problemi e che per me invece stavo facendo tutto bene. Non fu facile accettare queste cose di me, se non fossi andato al corso non mi sarei mai reso conto di questo, ma è qualcosa su cui si può lavorare.

Un’altra cosa che realmente mi è piaciuta di questo viaggio è stato il conoscere tanta gente, il che è molto strano mentre lo scrivo, perché normalmente mi piace stare solo. Due anni fa conobbi alcune persone, però non fu necessariamente un’amicizia quella che si formò in quel momento. Ora che li ho visti per la seconda volta, ci sono alcune persone con le quali mi sento molto connesso. Può essere che sia il condividere esperienze e sentimenti che sono emersi durante questo periodo insieme in Birmania o il fatto di passare 10 giorni insieme, in qualsiasi caso, vado d’accordo con queste persone e credo che il corso creò questa connessione.

Questa esperienza non fu quella che immaginavo potesse essere, nemmeno quella che volevo che fosse, ma fu quella di cui avevo bisogno. Scoprì molte cose di me stesso e mi aprì molte porte, porte personali, che in altre maniere avrei ignorato. Ebbi anche il mio riposo, non nel stare sdraiato in spiaggia con il cocco fresco tra le mani, se non nel senso che finalmente ho potuto disconnettermi dalla mia realtà, come il mio lavoro, la mia famiglia, la mia vita e concentrarmi in me stesso per cambiare qualcosa. Già questo è un motivo che mi farebbe rifare questo viaggio di nuovo.

Marvin e la sua ragazza

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