23 dicembre 2020

L’Arcobaleno

Scritto da: Maria Rita Toschi

Quando l’arcobaleno si apre davanti a noi, di fronte a tanta meraviglia guardiamo quasi attoniti la luce che si rifrange nei mille colori dell’iride. Il cuore si apre, per un attimo torniamo bambini e riviviamo il racconto dei nonni...

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Quando l’arcobaleno si apre davanti a noi, di fronte a tanta meraviglia guardiamo quasi attoniti la luce che si rifrange nei mille colori dell’iride. Il cuore si apre, per un attimo torniamo bambini e riviviamo il racconto dei nonni quando ci dicevano che gli Angeli stavano dipingendo il cielo con le ali per creare un ponte di luce con la terra e portare gioia ed armonia agli uomini. Nei giorni di temporale, quando i tuoni e i fulmini spaccano il cielo e le nubi nere riempiono l’orizzonte, i nonni raccontavano che il diavolo con gran fragore e schiocchi di frusta percorreva i cieli sul suo cocchio e il rimbombo degli zoccoli al galoppo era tale da far tremare la terra e riempire di paura il cuore degli uomini.

Così nella loro saggezza , con semplici parole i nonni ci avevano spalancato gli occhi sulle nozze tra cielo e terra, sulla dualità della manifestazione, sul susseguirsi del buio e della luce, l’intercalare tra gioia e dolore, armonia e caos, amore e paura, ma soprattutto ci avevano rivelato come ci fossero leggi universali e immutabili che governano il creato e che l’uomo al centro di esso ,senza esserne padrone né arbitro, è tuttavia capace nella sua manifestazione più spirituale ed alta di ricongiungere gli opposti e di ritrovare la propria autentica dimensione. Se avesse intrapreso il cammino attraverso l’arcobaleno, il ponte di luce, gli angeli avrebbero reso più leggero il suo passo camminando al suo fianco. Esiste la magnifica preghiera di un Anonimo il quale scrive: “Signore, mi avevi promesso che saresti stato sempre al mio fianco e che mi avresti accompagnato in ogni istante della mia vita, ma ci sono giorni in cui sulla sabbia si vedono solo due orme e sono proprio i giorni in cui la mia vita è stata più difficile e dolorosa. Perché mi hai lasciato da solo?” “Figlio mio - risponde il Signore - sono proprio i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

Gli antichi Celti e i loro sacerdoti, i Druidi, ritenevano sacre le foreste all’interno delle quali venivano costruiti i villaggi protetti dagli alberi. Le foreste non sono solo i polmoni della terra ma sono un unico grande organismo vivente costituito da una infinità di singoli individui che attraverso la fitta rete di radici crea uno scambio energetico. Parlano tra di loro, si scambiano le informazioni, sempre finalizzate a proteggere e migliorare la qualità della vita di tutta quella unica grande famiglia. È il grande insegnamento che Madre Natura ci offre e che non abbiamo saputo cogliere.

La luce filtra attraverso i rami e fa fiorire una vita che sarebbe impossibile in un terreno troppo assolato. Meraviglioso equilibrio tra luce e ombra, umido e secco, caldo e freddo. In autunno tutto sembra morire e le piogge accelerano il processo di putrefazione. Le notti si allungano e il gelo avanza. Anche l’uomo sente la necessità di ripiegarsi su sé stesso, di maggiore interiorità e meditazione: nel buio alla ricerca della luce. Esiste il proverbio “Santa Lucia la notte più lunga che ci sia” Proprio da Santa Lucia inizia il periodo delle Feste della Luce. Col solstizio d’inverno si festeggia la vittoria della luce sulla notte: il Sol Invictus. Il Sole mai sconfitto. Ci si prepara alla grande festa della luce, alla rinascita: il Natale. È il rinnovamento. Anche se c’è il gelo i giorni si allungano in attesa della primavera quando la nuova vita ricomparirà depurata da ogni scoria. Profondo processo di trasformazione che dobbiamo imparare a operare anche dentro di noi. L’alchimia insegna che tutto il negativo deve essere trasformato in positivo. È nel profondo del buio che troviamo il germe della scintilla che ci conduce alla luce.

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Anche la Luce è dentro di noi, Seme divino che ci viene dal Cosmo. Da Dio. Che ci rende esseri unici, irripetibili e con una grande responsabilità. Ricordarci da dove veniamo, chi siamo e perché ci troviamo qui ora. Si tratta di una realizzazione da compiere. Di una missione da portare a termine. Da soli non potremmo mai riuscire. Occorre determinazione, costanza ma soprattutto fede. Fede è amore: fede nella vita. Spesso noi dubitiamo e cadiamo in un baratro di pessimismo: è il pantano delle sabbie mobili pronte ad inghiottirci in un mare nero e senza speranza. Significa morire dentro. La materia più spessa si impossessa di noi e ci impedisce di guardare oltre, di vedere la luce. In realtà la Vita non ci abbandona mai. Anche nei momenti più bui e impossibili c’è sempre qualche cosa che può dare sollievo e farci sentire meno soli. Il nostro razionalismo fa barriera, non siamo più abituati a guardare il sole o un magnifico cielo stellato, considerarlo un dono dell’Universo e gioirne. Gioire di un giorno nuovo come di una opportunità da non perdere. Quanta meraviglia attorno a noi! Di quante cose non abbiamo necessità eppure per esse ci rendiamo infelici.

Per i Celti la quercia è simbolo di forza e di longevità, rappresenta l’asse del mondo, il centro attorno a cui tutto ruota. La terra e tutti i pianeti ruotano attorno al proprio asse e tutti insieme ruotano armonicamente attorno al sole che è il centro del sistema solare che a sua volta ruota armonicamente attorno al centro della propria galassia. Tutto è un unico essere vibrante di vita retto dalla legge immutabile dell’amore e dell’armonia.

L’uomo ha nella propria colonna vertebrale il proprio asse, è il centro da cui parte il filo che collega l’uomo alla terra e al cosmo. Se abbiamo visto il film Avatar, possiamo più facilmente intuire l’intreccio di fili energetici che collegano uomo a uomo, essere ad essere, in un unico Uno dove il macrocosmo e microcosmo si manifestano attraverso la vibrazione e il ritmo di un’armonica proporzione.

La colonna vertebrale è la prima a svilupparsi dopo il concepimento, contiene il midollo spinale e dal sistema cerebro-spinale prende il via tutto il sistema nervoso. Ad essa nelle sue varie parti, vertebre cervicali, dorsali, lombari, sacrali corrispondono gli organi del corpo umano. I fili che partono da questo centro energetico sono collegati allo zodiaco ed ai pianeti dando vita ad uno stretto dialogo e ad un legame indissolubile tra l’uomo e il cosmo.

Chi ha avuto l'onore di incontrare Ensenanza ne conosce il valore e la potenza, si tratta di un gesto semplicissimo ma consapevole: appoggiamo la mano su uno dei 6 centri collocati sulla testa e sulla colonna vertebrale che questo Insegnamento ci indica, ci rendiamo disponibili a lasciar passare attraverso di noi la meravigliosa energia piena di amore ed armonia che ci circonda. Accompagnamo il gesto con un pensiero positivo, di pace e equilibrio. Immediatamente per noi tutto cambia L’impulso è arrivato. L’energia circola, pulisce, ristabilisce equilibri, restaura. La connessione avviene. Immediatamente c’è il senso di pace. Ci sentiamo leggeri e quasi innalzati verso l’alto. Il nostro asse si riattiva lo sentiamo vivo e vibrante. 5 minuti sono sufficienti. Incredibile nella sua semplicità!

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Attraverso Ensenanza abbiamo scelto di percorrere il ponte verso la luce, l’Arcobaleno che gli Angeli hanno dipinto con le ali. Una breve meditazione, 5 minuti, la mente è più lucida, la connessione avviene. La pace nel nostro cuore, nel cuore degli uomini. Sulla terra. Per tutti gli esseri viventi, visibili ed invisibili, Fate, Elfi, Silfidi, Gnomi, Il sistema solare. Solo bellezza ed armonia. Quando ci capita di toccare la mano di una persona o di guardare i suoi occhi proviamo a pensare che il suo campo magnetico può cogliere l’invito a condividere il banchetto di armonia e pace che l’Universo gli sta offrendo.

Chi siamo, da dove veniamo e quale significato dobbiamo dare alla nostra esistenza? Ad ogni uomo almeno una volta nella vita è sorta questa domanda. Quanti cercano realmente una risposta? Certo è più semplice lasciarsi vivere e pensare che tutto sia dovuto al caso. Ma la vita, allora, diviene realmente incomprensibile, priva di significato.

Quello che stiamo vivendo è il momento del grande caos, il frastuono del carro e degli zoccoli al galoppo che attraversano i cieli è assordante. Molti popoli sono afflitti dalla guerra, dalla carestia, dalla pandemia ma soprattutto dall’intolleranza e dal buio dell’ignoranza. Il cuore dell’uomo è pieno di paura e lascia spazio al baratro. L’uomo ha dimenticato sé stesso, la sua autentica natura, la sua appartenenza al cosmo. Gli occorre ristabilire l’equilibrio, ritrovare l’asse, il centro. Gli Angeli continuano a dipingere il cielo con l’arcobaleno, a offrirci l’armonia e la bellezza della perfezione.

Non riuscirò mai a dire in modo compiuto che cosa è Ensenanza, è troppo profonda, raggiunge altezze che si possono solo intuire col cuore aperto e che nulla hanno a che fare con la ragione ma molto hanno a che fare con l’amore. Certamente Essa è il centro dell’asse che dobbiamo ritrovare, a cui l’umanità tende per compiere la propria missione. Possiamo intuire che cosa è Ensenanza abbandonandoci all’ammirazione per Madre Terra, per il cielo Stellato, cercando di coglierne la vibrazione e accettando il velo di mistero che la mente umana non può del tutto stralciare. Dobbiamo abbandonarci con fede a questo amore che cogliamo ovunque. Nel nuovo germoglio di primavera, nello sguardo di chi ci passa accanto per caso e cogliamo nei suoi occhi un po’ di smarrimento, di fatica.

Una certezza mi resta, con Ensenanza nessuno di noi è solo, la rete di fili che ci collega l’uno all’altro è solida ed efficace. Sempre più solidamente collegata all’Universo. Con Ensenanza riusciamo a cogliere il profumo dei fiori, un dono che ci scende nell’anima e di cui ringraziamo Madre Terra. Con Ensenanza lo sfavillio delle stelle diventa un manto che ci incanta e ci protegge: Stella Maris, Stella Mattutina. Grande Signora degli immensi spazi, del cielo e della terra, quanto grande è il tuo amore. Tutto è vibrazione, a poco a poco Ensenanza ci aiuta a purificare e innalzare la nostra vibrazione per essere sempre più vicini al cielo, alla Madre.

Con costanza e fede, attraverso i trattamenti, aumentiamo le difese immunitarie e, soprattutto, rendiamo più luminoso e leggero il nostro campo vibratorio. Continuiamo a chiudere cerchi, a liberarci da scorie, da pesi. Condividere con altri ciò che ci è stato donato significa dare un senso alla nostra vita, compiere la propria missione: non possiamo tenere solo per noi tutta la ricchezza che ci è stata offerta. Non c’è nulla che dia tanta gioia come condividere l’amore, dando ad altri la possibilità di ritrovare la speranza, di sorridere, di rimanere incantati davanti alla bellezza di un arcobaleno e di credere con tutto il proprio animo che gli Angeli stanno disegnando il cielo offrendoci un ponte di luce. La Jardinera ha portato su terra Ensenanza.

Grazie Jardinera di tanto amore.

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