E’ evidente che la scuola di oggi non può assomigliare minimamente alla scuola di ieri, poiché tutto nella società, di cui la scuola resta la colonna portante, è cambiato, tutto è esploso in un succedersi frenetico di fatti e avvenimenti
Giorni fa parlavo con una giovane che conosco da tempo e che stimo molto. Dialogavamo in modo tranquillo quando mi ha chiesto di chiarirle meglio il carattere del romanzo che stava leggendo, di un autore molto conosciuto, che doveva terminare a breve per l’anno scolastico che inizierà tra poco.
Le ho rapidamente indicato i punti focali e il filo conduttore dell’opera poi ho contestualizzato l’autore, mettendo in luce le peculiarità principali del tempo a cui è appartenuto. Quell’inizio ‘900 a cavallo tra due secoli, preludio e germe di scardinamenti sociali culturali, filosofici, economici ed etici che la più sfrenata fantasia non poteva lontanamente immaginare.
<AH! > Mi rispose < ma a scuola i testi non vengono presentati così, se venissero spiegati così sarebbe più facile capirli !>
Mi aveva riportato in un momento al qui ed oggi! A suo modo anche lei aveva contestualizzato!
Due generazioni a confronto, due epoche. La distanza è di anni luce.
E’ evidente che la scuola di oggi non può assomigliare minimamente alla scuola di ieri, poiché tutto nella società, di cui la scuola resta la colonna portante, è cambiato, tutto è esploso in un succedersi frenetico di fatti e avvenimenti al di fuori di ogni ritmo, quasi ingovernabile. Ma si sa che la nascita di un nuovo ordine, di nuovi equilibri, trova le proprie radici nel caos da cui scaturisce. Ordo ab Caos.
Per formazione mentale noi,
Oggi, al contrario, paradosso nell’epoca della globalizzazione eppure frutto della globalizzazione,tutto e in ogni campo è parcellizzato e specifico. Legato ad una dimensione tempo sempre in fuga nel futuro per cui ciò che è vero adesso non lo è più tra un mese, un giorno, un’ora. Il fattore tempo è determinante, anzi imperativo. Le persone si sono abituate a dimenticarsi di se stesse per essere al passo col tempo. Anzi con i tempi. Occorre essere performanti e vincenti. Sempre. L’altro è l’antagonista. A volte il nemico. Occorre spiazzarlo, eliminarlo dalla propria strada con ogni mezzo.
Ciò crea infelicità, aggressività, paura, dolore. La tecnologia e gli studi più avanzati mettono ai nostri piedi il mondo intero, esplorano i limiti della materia, dell’energia e del pensiero. Per superarli. Ciò rende il limite ultimo tra scienza e sete di potere molto labile e pericoloso.
L’uomo è sempre più fragile di fronte all’incertezza che lo sovrasta causata da una corsa al potere che ha assunto aspetti da delirio di onnipotenza. Perché non è più lui – l’Uomo- il centro della vita. Il senso stesso della vita non è più il centro della ricerca. Molti idoli ne hanno preso il posto. La finanza mondiale ha scalzato l’economia. La realtà virtuale ha soppiantato la comunicazione e un fertile scambio di opinioni, la cultura è mortificata e globalizzata. L’uomo è sempre più manipolabile e manipolato da un mondo virtuale che lo sovrasta e ne condiziona le scelte. A discapito del libero arbitrio. Della individuale capacità di scelta basata sulla consapevolezza di sé
Per fortuna tra le nuove generazioni alcuni giovani ci vengono in aiuto. A modo loro. Greta Thumborg per esempio.
Molti brancolano ancora in questo caos privo di riferimenti. Non sanno godere della bellezza di un’alba, di un campo di fiori, di un giro in bicicletta con gli amici. Dobbiamo imparare di nuovo a ridere, con semplicità, ridere. E amare la vita, in ogni suo attimo, perché è preziosa. E’ la cura più efficace contro l’ansia e la paura. Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, non siamo in competizione con nessuno. Non dobbiamo essere magre ed evanescenti come le modelle, non dobbiamo essere virili e aitanti con i muscoli gonfiati e il cervello sgonfio. Semplicemente noi stessi. Esseri unici e irripetibili, pieni di potenzialità. Forse oggi ancora da portare alla luce. Ma siamo qui per questo.
Per ritrovare la centralità dell’uomo al centro della vita. Ritrovare noi stessi. Se io sto bene, il mondo sta bene. Questo ci insegna Insegnanza. Recuperare il proprio centro, il proprio benessere nella semplicità.
Come fare ? giorno dopo giorno compiere i gesti quotidiani con consapevolezza, cogliendone la semplicità e l’importanza. fissare progetti da realizzare, prima semplici e vicini a noi, poi più ampi. Senza dimenticare che la condivisione è fonte di grande ricchezza e soddisfazione. L’uomo è un essere sociale e ogni sua azione e pensiero assume un senso compiuto solo all’interno di un contesto più ampio, dove l’altro ha un ruolo e un’importanza che esalta le nostre azioni.